Originale da: No Trace Project
Supponiamo che alcunə anarchicə stiano pianificando un’azione diretta anonima e illegale. Per esempio, vogliono imbrattare un muro, o distruggere una banca, o bruciare un edificio governativo. Lo scopo della polizia è di prevenire azioni del genere e/o di identificare e arrestare lə anarchicə e raccogliere abbastanza informazioni in modo che queste siano condannatə. Cosa può fare la polizia per raggiungere questo obiettivo, a seconda delle loro motivazioni, delle loro risorse, del tipo di azione, e del modo in cui lə anarchicə si organizzano? Che sfide affronteranno? E come possono lə anarchicə identificare queste sfide come debolezze per sfruttarle e agire senza essere presə?
Questo testo vuole dare un contributo per rispondere a queste domande affrontando alcuni dei punti che pensiamo siano stati esplorati in maniera insufficiente dagli scritti anarchici degli ultimi anni.
Le persone che sostengono la supremazia bianca hanno iniziato a cercare più servizi alternativi online, compresa la tecnologia Peer-to-Peer (P2P), poiché è in atto una crescente pressione per mitigare la rapida crescita dei sostenitori della supremazia bianca che si organizzano via Internet con forme e provider più tradizionali e centralizzate. In questo rapporto descrivo il sistema P2P per un pubblico non del settore, spiego come e perché le persone che sostengono la supremazia bianca lo stanno usando e mostro come possiamo utilizzare i punti di forza dei sistemi P2P per un impatto sociale positivo. I principali sistemi P2P usati dai sostenitori della supremazia bianca sono: archiviazione di file, forum, comunicazione e finanziamento. Le principali minacce dell’uso della tecnologia P2P per diffondere l’odio sono l’organizzazione di violenza basata sull’odio, molestie organizzate o sparpagliate e la facilitazione della diffusione di contenuti di odio dannosi o illegali. Molti nella comunità P2P stanno prendendo provvedimenti per ridurrne il potenziale abuso. La tecnologia P2P offre un incredibile potenziale per la collaborazione umana, ma pone anche alcune sfide che sono intrinseche. Questo articolo pone una domanda critica: come possiamo navigare nel terreno inesplorato della tecnologia P2P senza rinunciare ai suoi potenziali benefici o minimizzare i rischi inerenti?
Hackerare viene spesso visto come qualcosa di tecnico, un semplice fatto di attacco e difesa. Tuttavia le motivazioni sono fondamentali. La stessa tecnologia che costruisce strumenti oppressivi può essere utilizzata come un’arma per l’emancipazione. L’hacking, nella sua forma più pura, non riguarda l’ingegneria tecnologica: si tratta di fare leva sulle dinamiche di potere mandando in cortocircuito la tecnologia. È un’azione diretta verso il nuovo mondo digitale nel quale tuttx viviamo.
Ci sono molti modi per documentare efficacemente il movimento, ma nel frattempo proteggendo gli spazi, i movimenti e la privacy delle persone. Il live streaming in genere NON è uno di questi.
Ogni volta che giro un angolo e vedo una telecamera puntata su di me, nella mia mente non posso fare a meno di sentire la parola “Beccata!” Anche quando siamo più che innocenti, è difficile non sentirsi come un sospetto. In effetti, per il professionista della sicurezza che vede il mondo attraverso una telecamera di sorveglianza, tutti sono sospetti…
“L’idea di studiare le tematiche di questo opuscolo è nata in un momento femminista tra donne, lesbiche, froci e trans+ di scambio e condivisione sulla lotta contro le frontiere ed i dispositivi repressivi costruiti attorno ed a partire da esse. Nel cercare approfondimenti su cellulari e telefonia ci siamo imbattutx in questo lavoro che per i suoi anni era fatto molto bene.
“The Master’s Tools Will Never
Il tuo telefono non è semplicemente un costoso oggetto personale.